Questa fumetto qua sopra è in reazione a quanto successo a riguardo a questa foto condivisa su facebook e CENSURATA.
E questa è l’attività editoriale che facebook NEGA FALSAMENTE di fare sul suo SOCIAL per vitare conseguenze legali.
Il link fornito da Facebook di fact-checking (o defecamente della immagine, perché questo è il gergo che usano gli hacker come Marco MontagnaDiZucchero) era di un sito scritto in CIRILLICO.
TROVO ODIOSO CHE FB SI ARROGHI IL DIRITTO DI MARCARE una immagine come QUALCOSA DI FALSO, in base ad un imprecisato sito di FACT CHECKING, che spesso vengono sbuggiardati dalla rete.
Perché non abbiamo modo di scrivere nei documenti che facebook invia agli azionisti quando a mio parere invia documentazione falsa. Come tu non hai modo di scrivere sopra la mia foto ed io non ho modo di scrivere sopra le tue foto, ma Facebook ha deciso di avere il potere di scrivere sopra chiunque all’interno del suo SOCIAL, dichiarando che quella non è attività editoriale (MAVAFF…). Questo non è confronto perché ipotizziamo che io abbia la possibilità di postare altri studi che smentiscano quanto espresso dal sito di FACT-CHECKING. In ogni caso il loro TIMBRO con scritto sopra la foto FALSO RESTEREBBE. Trovo questa pratica di una violenza ORWELIANA e userò tutta la mia capacità comunicativa per combattere questi soprusi.
Questa è l’esatta espressione della violenza e del sopruso che quotidianamente facebook fa sui nostri profili, restando per lo più impunito, tranne nei casi in cui una persona muova azione legale assistito da un bravo avvocato.
Ripeto questa è l’esatta espressione della totale mancanza di rispetto dei utenti internet, con la scusa di “tutelare”.
La conoscenza non procede in questo modo! Mai! Questa è censura.
Provate ad immaginate se Albert Einstein avesse pubblicato il suo primo studio sulla relatività ristretta su facebook oggi. Ci vollero 7 anni per avere le prime verifiche. La seconda arrivò dopo 14 anni, e le conferme arrivarono dopo oltre 20 anni.
Con lo stesso principio considerando la conoscenza pregressa e la mancanza di nuove prove (prima che qualcuno scriva che l’onere della prova è di chi propone una teoria, Albert Einstein non portò mai una prova sperimentale sulle sue teorie, furono altri ricercatori a farlo), la relatività ristretta di Albert Einstein risulterebbe falsa oggi per un sito di fact-checking quindi per facebook.
Come risulterebbero false le intuizioni di Lamark rispetto all’epigenetica e rispetto alle teorie di Darwin.
Su facebook per oltre 150 anni risulterebbero false, come risulterebbero false per i siti di fact-checking, sbagliandosi clamorosamente per oltre 150 anni.
Capite che il modo di agire di facebook non può essere il modo corretto di agire in uno stato democratico nel quale l’articolo 21 della costituzione sia veramente tutelato.
A quanto pare la storia non insegna alla prudenza ed al confronto.
Oggi, così, il sito di fact checking risulta il nuovo sacerdote portatore della verità e facebook il paladino templare che deve farci chinare la testa attraverso il suo illimitato potere di usurpare il nostro diritto di opinione garantito dall’articolo 21 della costituzione.
Non mi piegherò mai a questo tipo di violenza e sopruso comunicativo e userò tutta la mia capacità comunicativa per combattere questo, perché la questione non é se una informazione sia vera o falsa, ma il potere di scrivere sopra la scrittura di altri bollando, i testi o le foto di altri come falso nei loro stessi scritti e pubblicazioni.
Qui di seguito un video che mostra come un semplice SPRY sbugiarda sia il fact-checking che facebook.