In un momento storico gravato dalla così detta pandemia, ci si aspetterebbe che un’unione europea indirizzi tutti i suoi sforzi per sopperire alle difficoltà che tutte le nazioni appartenenti all’Europa stanno affrontando.
Partendo da questa logica considerazione ci si aspetterebbe che un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, scritto dall’Italia per l’Italia, per accedere ai fondi messi a disposizione (a debito) dall’Europa vada a cercare di tutelare i settori economici maggiormente colpiti da questa pandemia.
Quali sarebbero questi settori economici? Sicuramente il settore turistico, quindi alberghiero, ristorativo e di proposta turistica di vario genere nonché tutta la filiera produttiva ad essi collegata. Il settore dello spettacolo e della cultura. Tutta la filiera sanitaria duramente provata in quanto in prima linea sul problema. Qualche contraccolpo poi lo avrà avuto anche il settore artigiano e l’industria. In quanto fortemente dipendenti da mercati esteri per l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati.
Partendo da questo assunto ci saremmo attesi che le prime e più importanti voci numeriche all’interno di questo PNRR fossero queste. Non necessariamente in quest’ordine ma certamente queste. Invece no!
Il governo dei migliori ha ben pensato di scrivere un PNRR il cui primo capitolo di spesa ovvero il 59,47% del totale è: la rivoluzione verde e la transizione ecologica.
All’interno di questa definizione sono stati affogati diversi concetti interessanti e validi. Ma forse non dovrebbero essere il primo pensiero di un governo che tiene al suo paese devastato da politiche scellerate giustificate da una pandemia.
Le politiche adottate dagli ultimi tre governi sono state quanto di meno patriottico e lontano dalla scienza si potesse adottare in un paese moderno come l’Italia.
Ora con questo PNRR i cui fondi sono interamente a debito, anche se qualcuno racconta che parte del denaro è a fondo perduto. Certo è a fondo perduto con i soldi raccolti in Europa. Come vengono raccolti i soldi in Europa? Naturalmente dagli stati membri e in parte dei debiti che l’Europa acquisisce con stati non Europei vendendo titoli di vario genere. Quindi trattasi sempre di debiti che l’Europa, ovvero pro quota l’Italia, acquisisce. Quindi circa il 100% di quei fondi sono e saranno un debito per l’Italia nei confronti dell’Europa in un modo o nell’altro, prima o dopo.
Il totale dei fondi richiesti dal nostro paese ammonta a circa 190 miliardi, euro più euro meno. Questi fondi però verranno erogati all’Italia in 5 anni quindi circa 38 miliardi l’anno. Circa 6,5% del bilancio annuo dello Stato Italiano che approssimativamente ammonta nel 2021 a 580 miliardi di euro.
Ora nel 2019 il settore turismo faceva girare in Italia approssimativamente 40 miliardi. Guarda caso quasi la stessa cifra del PNRR. Quindi a rigor di logica, sapendo che il settore turistico è stato quello maggiormente danneggiato dalle restrizioni politiche imputate alla pandemia, possiamo certamente affermare che era quella la voce numero uni che avrebbe dovuto essere inserita nel nostro PNRR scritto anche dal tanto osannato Mario Draghi.
Dal momento che il governo dei migliori ha permesso anche un aumento folle dei costi delle fonti di energia (gas ed energia elettrica). Superiore anche al 50%, una cosa mai vista prima, priva di logica e giustificazioni, i soldi del PNRR non saranno sufficienti nemmeno a coprire gli aumenti dei costi energetici che quindi impatteranno direttamente sui consumatori o faranno fallire le aziende.
Invece il nostro scrittore di documenti per l’Europa avrà sicuramente dovuto soggiacere ad alcune regole capestro imposte dall’Europa per poter sperare di metter mano a quei soldi. Ha quindi scritto un PNRR centrato sulle regole europee ma sicuramete non centrato sulle reali necessità del paese. Siccome l’erogazione di questi soldi avverrà a bocconi e solo previo superamento dei balzelli previsti dall’Europa, possiamo affermare con sufficiente sicurezza che non li prenderemo mai tutti. Il che forse è anche un bene. Perché ricordiamo che i vincoli posti dall’Europa non sono cosucce da poco. Con questa “agevolazione” economica, l’Europa vuole venire a comandare a casa nostra.
Un vero capo del governo con un minimo di patriottismo non avrebbe mai permesso una cosa del genere. Sarebbe andato in Europa e avrebbe alzato la voce per difendere il suo Popolo ma evidentemente non è ciò che oggi abbiamo al governo, che assomiglia piuttosto ad un passacarte dell’Europa.
Ci sarebbe ancora molto altro da dire su questo PNRR, ma riteniamo di aver già sufficientemente illustrato quanto sia fallimentare e non adatto al nostro paese ne tantomeno concepito su questo preciso momento storico.
Fino a quando continueremo a tenere teorici al governo non ci sarà mai una reale crescita del paese, bisogna rapidamente cambiare rotta e portare dei veri patrioti al potere!